La nostra organizzazione sanitaria è piena di strutture di eccellenza ma si è dimenticata del paziente.
Va ripensata l'organizzazione della struttura mettendo al centro la presa in carico del paziente.
L'organizzazione va ripensata, rivoluzionata soprattutto per i pazienti con malattie croniche, complesse, patologie oncologiche, malattie rare e invalidanti.
Sono questi pazienti che oggi si trovano senza riferimento, sono viandanti, peggio mendicanti dentro un sistema che non li aiuta, non li supporta, non gli fornisce risposte certe.
I disagi dei pazienti sono enormi : oggi devono cercasi da soli visite ed esami e affannarsi nel tentativo di collegarle i servizi di cui devono usufruire.
La proposta è di passare da un modello di offerta della prestazione (visita, esame, ecc.) ad uno di presa in carico centrato sulla domanda personalizzata del singolo paziente.
Ogni paziente deve avere cioè un riferimento preciso e qualificato (un medico, un infermiere con nome cognome e numero di telefono) che lo aiuti e gli garantisca date certe per avere una visita, tempi ragionevoli per fare un esame e una risposta certa per la sua patologia.
Vanno valorizzati e responsabilizzati i Medici di famiglia che - eventualmente in collaborazione con lo specialista – dovranno definire il piano e seguire il percorso di cura e assistenza del malato.
Nella logica della presa in carico dovranno essere loro a diventare punti di riferimento sanitari certi per le famiglie che garantiscano continuità sanitaria ed assistenziale al paziente e che facilitino la fruizione dei servizi sanitari programmando e prenotando direttamente esami e visite.
Dovremo creare strutture di medici associati di famiglia operativi 7 giorni su 7 dando loro un supporto adeguato di infermieri che possano prendere in carico i pazienti oltre che a personale dedicato per i servizi di segreteria e burocrazia oggi svolti direttamente in maniera assurda dal medico stesso.
E siano sempre loro ad occuparsi del monitoraggio delle condizioni di salute e della aderenza alla terapia.
Questo è un tema cruciale : oltre il 40% dei pazienti hanno problemi di aderenza alla terapia. Con un riferimento certo avrebbero soluzioni immediate e ad un costo molto più basso sia per loro che per il sistema sanitario pubblico.
Queste figure di riferimento, medici ed infermieri che hanno preso in carico il paziente, saranno il vero supporto ai pazienti, alle loro famiglie e agli anziani soli diventando anche interfaccia con i servizi sociali offerti dai Comuni e dal Terzo Settore.